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UN INCONTRO BIZZARRO  

Racconto di Matteo La Barbera - Federico Pelosi
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- Racconti - Redazione - 13/01/2015 - 18:47


PirataTanto tempo fa, in un edificio che tutti credevano disabitato, due fantasmi dall’aspetto pauroso stavano discutendo su chi dei due fosse il migliore.
Uno aveva una lunga barba bianca, le orbite vuote, il volto scavato. Una cintura dorata e una lunga sciabola ornavano un vestito di antica fattura risalente al milleseicento. Insomma era un vero e proprio pirata fantasma.
L’altro era ossuto, con gli occhi strabici e la barba verde. Portava al collo una collana a forma di serpente. Aveva anche parti del corpo poste in modo disordinato, tanto da farlo sembrare un mostro.
Ad un certo punto uno dei due, esasperato, gridò all’altro: «Basta, non ti sopporto più Clint Istwood, vuoi sempre avere ragione!»
L’altro, infuriato, rispose: «Ma guardati tu Barbabianca, non fai paura neanche alle mie galline!»
Barbabianca, con aria saccente: «Io ho spaventato l’imperatore Carlo V perché aveva cercato di distruggere la mia nave!»
«Ah sì, io ho terrorizzato l’ammiraglio Nelson perché non faceva altro che trattarmi come uno schiavo».
Allora, nell'ottica di definire chi fosse tra i due il miglior fantasma nell'arte delle apparizioni e non solo, la discussione si fece più accesa.
Clint con superbia esclamò: «Io in vita ero un ricco industriale e sarei stato ancora più ricco se non fosse stato per il signor Collins!»
Barbabianca sempre più arrabbiato ribatté: «Io ero il terrore dei sette mari e i miei avversari, guardando il mio sguardo, scappavano a gambe levate!!!»
Non trovando ancora un accordo su chi dei due fosse il migliore, Barbabianca, con aria di sfida, propose: «Vediamo chi andrà meglio nel tema di oggi!»
Clint accettò subito la sfida e insieme entrarono nella loro classe, dove li aspettava una lunga giornata.
Al termine delle lezioni i due si trovarono e Clint esclamò: «Com’è andato il compito “Barbone”?»
Barbabianca rispose: «Ho preso una B+ se vuoi saperlo».
«Cosa! Anch’io ho preso B+!!!» esclamò Clint.
Alla fine decisero di andare dal professore di spaventologia per chiedergli a chi dei due avrebbe assegnato la menzione di più capace.
Mentre tornavano in classe videro un quadro con raffigurato un bambino moderno, ciò stimolò in loro una riflessione.
I due fantasmi, per una volta d’accordo, dissero che i ragazzi moderni sono troppo "tecnodipendenti", hanno dimenticato i lavori manuali e non giocano più neanche all’aperto.
Gli spettri capirono di essere molto simili e, finalmente, diventarono amici.
Molte avventure compirono insieme,divertendosi un sacco a spaventare chi stava per agire poco correttamente...

Matteo La Barbera - Federico Pelosi, classe 2A







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