Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
[
Inviato da Chiara Lucchi]
Sono appassionata di Tango argentino e ascoltando le parole del tango
Vos también tenés tu historia di Francisco Canaro e Juan Andrés Caruso, composto nel 1930, trovo scritto:
“
Creés estar con tu “confor†a más altura y mejor que el edificio Barolo†cioè “
Credi di essere migliore e più in alto dell’edificio Barolo“, riferendosi a qualcuno che si crede chissàchè. Per capire cosa intendessero gli autori, bisogna sapere che nel 1923 avevano inaugurato, in Buenos Aires, il
Palacio Barolo, a quel tempo l’edificio più alto dell’America del Sud.
Questo edificio ha varie caratteristiche curiose.
In primis ha un fratello gemello a
Montevideo, sull’altra sponda del Rio de la Plata, altrettanto alto (forse un pò di più) che si chiama
Palacio Salvo, progettato dallo stesso architetto.
Proprio l’architetto è un italiano,
Mario Palanti, chiamato dal proprietario, l’imprenditore italiano Luigi Barolo appunto, a creare l’edificio più alto della città. Sulla sommitàdel palazzo c’è un potente faro che, acceso, si vede fino in Uruguay.
Ma la curiositàmaggiore è che l’architetto era un grande estimatore di
Dante Alighieri e così ha progettato il palazzo facendo chiari riferimenti alla Divina Commedia. La divisione generale dell’edificio è in tre parti (inferno, purgatorio e paradiso); nove sono gli archi dell’ingresso come nove sono le gerarchie infernali (ognuno numerato e descritto con frasi in latino prese dall’Antico Testamento, da Ovidio, Orazio, Virgilio, ecc..); cento i metri del palazzo come 100 sono i canti; 11 gli appartamenti sul fondo e 22 quelli sul fronte, come il numero di strofe della maggior parte dei canti; 14 piani sotto, 7 sopra, più il faro, per un totale di 22, ottenuti con i numeri dei movimenti elementari della fisica aristotelica; la pianta e le sezioni sono in rapporto aureo come le misure del Tempio di Salomone; il faro rappresenta i nove cori angelici ed è in corrispondenza dell’asse della Croce del Sud (costellazione di emisfero Sud); per farla breve vi riporto che ci sono anche molte iscrizioni su cupole e porte, tratte dal capolavoro dantesco.
Insomma ancora un po’ di Italia a Buenos Aires! Che ne dite di andarci in gita?
Un saluto a tutti e buon lavoro
Chiara Lucchi
CIAO A TUTTI!!!!!!!!!