On line da settembre 2003 - Utenti Totali: 1850
REGISTRATI  -  LOGIN

RACCONTI: Un’estate di paura  

  Stampa veloce crea pdf di questa news icona rss    Ascolta questo articolo

Commenti: 1
- Racconti - Redazione - 04/03/2009 - 12:51


Era un pomeriggio d’estate e mancavano poche settimane all’ inizio della scuola.
Due ragazzi erano soliti ritrovarsi ogni giorno davanti all’ ingresso di un piccolo anfratto della roccia, che loro chiamavano “caverna”, per giocare e vivere nuove avventure.



Alex e Claudio, i due ragazzi, quel pomeriggio, davanti alla grotta iniziarono a litigare per un gioco.
Litigando alzarono la voce. D’un tratto un grande e grosso omone, che con probabilità stava dormendo all’ interno della caverna, uscì dalla tana rabbioso esclamando:
-Brutti mocciosi, avete disturbato il mio sonno, andate via!!
I ragazzi si guardarono intimoriti e spaventati : non avevano mai visto un essere così ripugnante.
-Vi porterò nella mia caverna- continuò.
Così, senza poter opporre alcuna resistenza, i due ragazzi furono spinti nell'anfratto. Quando furono nella caverna, l’omone disse:
- Per ora vi rinchiudo qui , io vado a dormire e domani vi mangerò.

omone del raccontoDurante il sonno l’omone fece un movimento brusco e la chiave della cella ove i due erano rinchiusi gli cadde dalla tasca
Alex e Claudio, che naturalmente non dormivano, non si lasciarono scappare l’occasione. Claudio, che era il più magro, allungò il braccio più che potè, e riuscì a prendere la chiave, avvicinandola a sè con un bastone che era lì vicino. La presero e scapparono.
Purtroppo Alex inciampò in un sasso e l’omone svegliato dal rumore lo acchiappò per una gamba. A Claudio, che si era nascosto dietro ad un masso, venne un’idea: avrebbe aspettato il sonno profondo e avrebbe ripreso la chiave. Detto, fatto!
Claudio aprofittò del sonno pesante dell’ omone e liberò l’ amico.
Strada facendo i due si trovarono davanti a un branco di lupi. Non sapevano cosa fare: l’unica cosa possibile era scappare!! Anzi volare a gambe levate!.
I lupi non li seguirono, con probabilità avevano altro a cui pensare , o avevano la pancia piena. Arrivarono davanti alla porta di casa, la chiusero e tutto finì.
Il ricordo andava a quella giornata spaventosa e all’ omone della caverna.
Chissà chi era quello strano individuo che viveva come un cavernicolo in quella grotta?
Si posero la domanda e già macchinavano un'altra avventura...


Davide Vitale & Mirko Aresu








  Vota l'Articolo:  Fai Login per votare








Tema Grafico by iWebSolutions - partner e107 Italia