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CHE PROVE!  

racconto di Michela Mazzola
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- Racconti - Redazione - 05/02/2011 - 16:33


una stregaC'erano una volta, tanto tempo fa, tre ragazze che vivevano una lontano dall'altra. Non si conoscevano e non si erano mai incontrate. Un giorno, però, mentre passeggiavano, imboccarono per caso lo stesso sentiero e cominciarono a farsi delle domande. Dopo un po' che chiacchieravano si accorsero di aver vissuto in passato le stesse difficoltà. Così decisero di incontrarsi quella notte al laghetto delle canne per approfondire la loro conoscenza. Successivamente ognuna prese la via del ritorno con l'intenzione di raccontare ai mariti l'esperienza. Ma proprio quella notte, mentre Cenerentola, Biancaneve e Prezzemolina si divertivano lontano da casa, i tre mariti furono rapiti.
Quando le ragazze rientrarono e non li trovarono si spaventarono, corsero al laghetto e decisero di partire alla loro ricerca. Quel mattino imboccarono un sentiero, ma non sapevano dove andare e camminarono per ore senza meta.
Ad un certo punto incontrarono un vecchio mendicante che disse loro:
«Voi siete alla ricerca dei vostri mariti e non avete alcun indizio. Io so come aiutarvi.».
Cenerentola, allora, balbettò:
«Sì! Speravamo che qualcuno ci aiutasse… siamo disperate!».
Allora l'anziano disse:
«Sapete, dovrete camminare e camminare per arrivare a destinazione e se vorrete degli aiutanti per superare le prove che incontrerete dovrete comportarvi bene con gli animali. Vi voglio dare un altro consiglio: è importante che durante la strada non parliate con nessuno.».
Poi l'anziano scomparve e lasciò le ragazze sole. Cenerentola, Prezzemolina e Biancaneve presero a camminare e presto entrarono nella foresta. Quando uscirono Cenerentola e Prezzemolina dissero:
«Come possono esserci di aiuto gli animali?».
Biancaneve incredula disse:
«In tanti modi!».
Allora le due ragazze urlarono:
«Per noi, non sono utili, sono piccoli, inutili, come possono salvarci?! Noi ti lasciamo sola!».
Così detto presero a correre. Correndo non fecero attenzione alla natura che le circondava e calpestarono un formicaio, scossero un nido d'api e schizzarono del fango agli anatroccoli. Quando invece passò Biancaneve aiutò le formiche a finire il formicaio distrutto da Cenerentola e Prezzemolina, mise dei fiori vicino al nido d'api, pulì gli anatroccoli e sparse a terra piccole briciole di pane, così che si potessero nutrire.
Camminò e camminò e durante la strada incontrò un ragazzo che tentò di parlarle, ma lei corse via perché era attenta a non infrangere i consigli del vecchio.
Strada facendo vide, accovacciata sul muschio freddo, Cenerentola, che piangeva disperatamente. Appena la vide le disse ripetendo:
«Prezzemolina non mi ha ascoltato ed è stata rapita!».
Biancaneve allora le rispose:
«Ormai non possiamo più far niente per lei! Forza, andiamo!».
Le due ragazze camminarono e camminarono e si trovarono di fronte a un palazzo. Bussarono e da una finestrella s'affacciò una vecchietta che disse loro:
«Riposatevi, se state cercando i vostri mariti potrete compiere le mie prove per liberarli.».
Così detto chiuse la finestrella e le due ragazze furono costrette ad aspettare e a dormire sul muschio freddo. Quella vecchietta era in realtà una strega malvagia che si divertiva a mettere alla prova le giovani spose e a sottrar loro i mariti, trasformandoli in draghi. L'indomani, quando la vecchia aprì il portone esse entrarono, la vecchia le portò in un prato, prese due secchi di pepe, lo sparse a terra e poi con voce roca disse:
«Tornerò qua fra un'ora e tutti i chicchi di pepe dovranno essere raccolti e messi nel secchio.».
Le due ragazze si misero a lavorare e dopo un po' dissero:
«Che strazio! Non ce la faccio più!».
A quel punto comparvero le formiche del formicaio rotto e aiutarono Biancaneve, a tal punto che, quando la vecchia tornò, il secchio era pieno. Poi la vecchietta le portò vicino alla riva di un laghetto e buttò in acqua sei chiavi, tre per una e tre per l'altra e disse:
«Tornerò tra dieci minuti e le chiavi dovranno essere ripescate.».
Le ragazze tentarono di raggiungere il fondo del lago, ma non ci riuscirono. A quel punto comparvero gli anatroccoli che portarono a riva le chiavi di Biancaneve.
Quando la vecchietta tornò disse:
«Solo una potrà compiere l'ultima prova!».
E poi urlò:
«Sei tu che hai portato a termine le prime prove! A te tocca l'ultima!».
Biancaneve salutò Cenerentola e seguì la vecchia che la portò in una stanza dove c'erano tre figure nascoste sotto tre veli. Biancaneve doveva sceglierne una ma non sapeva quale. A quel punto entrarono dalla finestra le api e circondarono la figura di mezzo. Biancaneve allora disse:
«Scelgo la figura di mezzo!».
Le tre figure gettarono via i veli e ai lati c'erano due draghi (quei due draghi non erano altro che i mariti delle due ragazze, che non avevano saputo rispettare la natura), che volarono via, mentre in mezzo c'era il principe marito di Biancaneve, che le si avvicinò e con una bacchetta magica trasformò la vecchia in una bellissima carrozza. Prese in braccio Biancaneve e salì sulla carrozza, viaggiò fino al suo regno e tornò a vivere felice e contento con la sua amata consorte. Mentre Cenerentola e Prezzemolina ancora vagano alla ricerca del marito.

Michela Mazzola
classe 1A










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