La seconda fiaba che vi proponiamo è costruita in modo particolare: sono presenti le funzioni di Propp classiche ma, per quanto attiene il contenuto, si è fatto un lavoro di recupero mnemonico delle principali fiabe dell’infanzia. Leggendo il testo riconoscerete alcune fiabe. Il testo è comunque originale.
I TRE FOLLETTI DEL BOSCOC’era una volta, in un paese lontano, una ragazzina di nome Caterina. Era di una bellezza incantevole, era bruna ed intelligente ed era la figlia del re e della regina. Vivevano felici e sereni, però, come a volte accade, i momenti di gioia durano poco e così successe che la regina si ammalò e morì.
Il re e Caterina erano disperati. Passato il brutto momento il re si risposò con una donna perfida e brutta che aveva una figlia ancora più brutta e malvagia. Loro erano gelose di Caterina e alla spalle del padre le facevano fare la servetta.
Intanto la ragazza cresceva e diventava sempre più grande e bella. La matrigna, invidiosa, con dei tranelli, cercava di convincere il re che la figlia era perfida e falsa e, dai e dai, ci riuscì, tanto che il re un giorno le ordinò di rimanere in camera per tutto l’autunno come castigo, mentre la coppia reale andava a fare un viaggio in un altro regno.
All’inizio dell’inverno, tornati dal viaggio, la matrigna fece uscire dalla camera la ragazza e le ordinò di andare a prendere dei funghi.
Caterina cercò di spiegarle che d’inverno non crescevano i funghi, ma la matrigna non ne volle sapere e la obbligò ad uscire.
Le diede soltanto un pezzo di pane e un mantello, ovviamente leggero.
Caterina, meravigliata dalla richiesta, si incamminò nel bosco.
Quest’ultimo era ricoperto di neve, il freddo era pungente. Camminò per qualche metro, finché non trovò una casetta. Ci entrò e vide tre folletti.
Uno le chiese se aveva qualcosa da mangiare.
Caterina, senza pensarci due volte, tirò fuori il tozzo di pane e disse loro che quello era tutto ciò che aveva.
Lo divise in parti uguali e lo diede ai folletti che mangiarono con voglia.
Dopo aver finito, i tre folletti, meravigliati dalla bontàdella ragazza, decisero di darle un dono a testa uno disse
- "Ogni volta che parlerai ti cadranno dalla testa monete d’oro".
Un altro disse:
- "Ogni giorno che passeràdiventerai sempre più bella".
E infine l’ultimo disse:
– "Ti sposerai con un principe e condurrai una vita felice".
Dopo aver complottato tra loro dissero in coro a Caterina:
– "Nella strada del ritorno troverai dei funghi vicino agli alberi".
Meravigliata dalla generositàdei folletti, dopo averli ringraziati, si incamminò e rimase stupefatta quando trovò i funghi vicino agli alberi.
Li raccolse tutti e li portò alla matrigna. Quest’ultima restò costernata nel vedere tutti quei funghi fuori stagione e pensò: “Se ci è riuscita Caterina ce la può fare anche la mia figliolettaâ€Â.
Il giorno dopo la matrigna mandò nel bosco la figlia con un bel cappotto caldo e una grossa fetta di torta al cioccolato.
La sorellastra partì e, come Caterina, trovò la casetta e...
FINE PRIMA PARTE