On line da settembre 2003 - Utenti Totali: 1850
REGISTRATI  -  LOGIN

Uno spettacolo teatrale per capire l'importanza della cultura  

"L'alba dei morti ignoranti" raccontata dal punto di vista di uno dei partecipanti allo spettacolo
  Stampa veloce crea pdf di questa news icona rss    Ascolta questo articolo

Commenti: 0
- News Scuola - Redazione - 30/05/2013 - 00:22


teatroGiovedì 11 aprile noi alunni delle classi seconde, ci siamo recati a Momo per assistere ad uno spettacolo teatrale "L'alba dei morti ignoranti". Il protagonista della rappresentazione era un professore che voleva sottomettere il mondo, trasformando tutti gli uomini in "zombi" cioè persone senza cervello, disposte ad obbedire ad ogni suo ordine. Il professore, aiutato dalla sua svampita assistente Perfidia, ha inventato una bevanda per raggiungere il suo scopo. Il suo fluido viene provato su Mario, un portinaio, buono e semplice, che Perfidia ha rapito per sbaglio, scambiandolo per l'agente 006, il detective nemico del professore.
Una volta verificato l'effetto della pozione su Mario, il professore si domandava come convincere tutto il mondo a bere la sua bevanda "magica": lo ZOM, la pozione che rende zombi.
Allora Perfidia ha telefonato a Samantha, una sua amica, per chiederle un consiglio. Questa, tra un pettegolezzo e l'altro, le ha risposto che prima di tutto il professore doveva farsi un'immagine, perchè secondo lei nessuno avrebbe mai accettato di bere lo ZOM senza conoscere bene il suo autore. Insomma occorreva una strategia di comunicazione ben precisa, così, finito di chiacchierare e spettegolare al telefono con l'amica, Perfidia ha consultato un libro di marketing. Da questo ha appreso che per farsi un'immagine c'erano più fasi da superare: la prima era quella di creare un cortometraggio, cioè una pubblicità. A questo punto dello spettacolo sono stati coinvolti alcuni alunni, per primi sono saliti sul palco i ragazzi di Suno e Momo. Gli attori hanno dato loro dei fogli, con le parti che dovevano recitare per creare uno spot dedicato allo Zom, poi hanno iniziato a "girare", ovviamente senza telecamera. La recitazione era pessima, perchè fra imbarazzo e divertimento non si riusciva a stare concentrati e fare un buon lavoro. Il professore si arrabbiava e improvvisava delle prese in giro, che facevano scoppiare tutti a ridere.
Al termine, i ragazzi sono scesi dal palco e, poco dopo, Perfidia ha letto sul libro che un altro modo molto efficace per diventare famosi e conosciuti era quello di realizzare un reality show, subito, con l'aiuto di Mario, cerca di organizzarne uno coinvolgendo, altri spettatori: io sono stato uno degli alunni scelti dallo zombi per partecipare al reality, con me c'erano anche il mio compagno di classe Matteo e altri tre ragazzi di Suno e di Momo.
Lo zombi ci ha portato dietro le quinte e ci ha fatto indossare un cappellino, delle magliette molto più grandi della nostra misura e degli occhiali con le forme più strane possibili.
Quindi siamo saliti sul palco e, come ci diceva lo zombi, abbiamo salutato il pubblico barcollando, subito dopo siamo stati messi in fila e il professore ha iniziato a interrogarci. A me ha chiesto come mi chiamavo, beh, fin qui era facile: "Lorenzo"; poi ha continuato domandandomi quanti anni avevo, ho risposto "dodici quasi tredici"; è stato un enorme sbaglio perchè poi ha continuato a prendermi in giro: quando chiedeva agli altri l'età e loro rispondevano "dodici", lui aggiungeva "quasi tredici"!
Dopo le domande è partita la musica e lo zombi ci ha trascinati un po' avanti sul palco, uno ad uno, dicendoci di imitare quello che faceva lui: dovevamo ballare un po' come stupidi.
Alla fine, il professore è sbottato, dicendo che eravamo inutili e obsoleti, a questo punto lo zombi si è messo davanti alla nostra fila e ci ha fatto segno di inseguire il professore. Allora sono sceso dal palco rincorrendo il professore, che non voleva farsi attaccare e aveva preso cinque o sei alunni come scudo. A questo punto avrete certo capito che quello strano professore si era stancato di avere attorno esseri sciocchi e ignoranti, come noi zombi, e cercava di fermarci in tutti i modi.
La particolarità di noi zombi era che ci faceva male la parola "cultura", il prof., per riportarci alla ragione, provò a di dire parole come cervello, intelligenza, scuola e cose simili, ma ad ognuna rispondevamo urlando ZOM ZOM ZOM!!!
Dopo tutta una serie di parole inutili, finalmente ha pronunciato la parola giusta "cultura!". Dietro le quinte ci avevano detto che, a sentire quella parola, ci dovevamo stringere tutti e gridare spaventati. Abbiamo fatto così ovviamente! Il professore ha capito che con quel vocabolo ci sconfiggeva ed ha invitato il teatro a urlarci contro la parola "cultura". Allora Mario ci ha spinto dietro le quinte dove abbiamo potuto togliere tutto e abbandonare i panni degli zombi. Purtroppo, per questo motivo, non ho visto il finale ma è stata un'esperienza divertente ed emozionante! Il messaggio che si nasconde dietro questo spettacolo comico è facile da intuire: attenti alla pubblicità, ai reality e a tutti quei condizionamenti che vengono dai media che non ci fanno pensare con la nostra testa, ma vogliono trasformarci in "zombi" o "morti ignoranti". Un modo per sfuggirvi c'è, ricordatelo bene: l'ignoranza si può sempre sconfiggere con la CULTURA.

Lorenzo Piralla - classe 2A







teatro   horror   


  Vota l'Articolo:  Fai Login per votare








Tema Grafico by iWebSolutions - partner e107 Italia