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Visita alla Casa della Resistenza  

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- Gite scolastiche - Redazione - 21/06/2014 - 18:47


Gita scolasticaUn altro anno scolastico si è concluso alla Scuola Secondaria di Primo grado di Fontaneto e con esso tutte le attività didattiche e di collegamento con il territorio in cui i nostri alunni sono stati coinvolti. Mentre stanno ultimandosi anche gli Esami di Stato, desideriamo ricordare una bella iniziativa che ha permesso alle classi terze della nostra scuola di completare il loro percorso di studio del Novecento, con una lezione sul campo un po’ diversa da quelle in classe ma, per ammissione degli stessi ragazzi, più coinvolgente e interessante. Ci riferiamo alla visita effettuata, in primavera, alla Casa della Resistenza. L’iniziativa, completamente offerta dall’A.N.P.I., Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, sezione di Fontaneto d’Agogna, 124° brigata Pizio Greta, ha permesso ai ragazzi di venire a contatto con la Storia in un modo più concreto e toccante, ma ascoltiamo il diretto resoconto dei ragazzi.


“Quando siamo arrivati a Fondotoce, per prima cosa ci è stata spiegata la posizione strategica di questa frazione di Verbania. Da qui passava l’unica via di uscita ed entrata della città, per questo i nazifascisti puntavano ad averne il controllo totale. La nostra guida ci ha poi spiegato che la zona era fondamentale anche per i giovani che avevano aderito alla Resistenza. Infatti, molti ragazzi si nascosero sulle nostre montagne, nell’attuale provincia del VCO, soprattutto in Val Grande e, proprio qui, nel giugno 1944, i nazisti attuarono un terribile rastrellamento in cui morirono o furono catturati moltissimi uomini. Quarantatré partigiani, dopo essere stati imprigionati e torturati vennero radunati sul lungolago di Intra, fatti sfilare e quindi condotti a Fondotoce per essere fucilati. La Casa della Resistenza sorge nel luogo, dove avvenne questo eccidio; intorno ad essa si trova il Parco della Memoria e della Pace caratterizzato da molti monumenti dedicati ai giovani che hanno combattuto per la libertà. Quello principale è costituito da un muro, dominato da una grande croce. E’ realizzato con due diversi materiali: uno più nobile, il marmo bianco di Candoglia, l’altro più umile, la pietra grigia che rivestiva le baite della gente dell’Ossola. Sul marmo sono incisi i nomi dei 1200 partigiani morti in tutta la provincia di Novara. Davanti alla croce spicca un’urna con le ceneri di alcuni deportati nel campo di concentramento di Mauthausen. A lato del muro, una lapide ricorda i nomi degli ebrei, catturati e uccisi dai nazisti nella zona del Lago Maggiore, prima che riuscissero a scappare in Svizzera. Dietro al monumento, c’e un grande prato, qui furono fucilati i martiri di Fondotoce, tra i quali c’era anche una donna: Cleonice Tomasetti. Su questo doloroso evento abbiamo anche ascoltato la testimonianza di Carlo Suzzi, poi soprannominato il Quarantatrè, l’unico partigiano sopravvissuto alla fucilazione. Secondo me, quell’uomo ha avuto una grandissima forza, perché non si è mai arreso: è riuscito a sfuggire ai nazisti e poi è tornato a combattere fino al giorno della Liberazione.
Il suo racconto è stato molto emozionante e ha coinvolto un po’ tutti. Egli ricordava come la gente di Fondotoce, pur spaventata, l’avesse aiutato a salvarsi e anche come Cleonice avesse incoraggiato i suoi compagni fino alla fine, dicendo: “Non arrendiamoci, moriamo da italiani!”. Una delle cose che più ci ha impressionati è stata un filmato dedicato agli orrori e alle guerre del Novecento, con immagini veramente forti e commoventi, non avevo mai avuto occasione di vederne di simili.
La nostra visita del mattino si è conclusa nella Sala della Costituzione. Al suo interno ci sono alcune espressioni che rappresentano gli ideali della lotta partigiana e della democrazia, che hanno ispirato la nostra Costituzione. Nel pomeriggio, ci siamo recati nella zona biblioteca, dove abbiamo svolto un’attività a gruppi: dovevamo realizzare una canzone, una poesia, una ricerca o un cartellone sui temi della Resistenza. Nel nostro gruppo, ad esempio, abbiamo creato un libretto informativo sulla censura della stampa, imposta dal regime, altri hanno elaborato un cartellone dedicato all’impegno dei giovani nella lotta, partigiana, altri ancora hanno improvvisato un mini telegiornale tratto dai terribili avvenimenti di quel periodo. Questa giornata è stata molto apprezzata da noi, perché ci ha permesso di conoscere testimonianze dirette dell’epoca, attraverso i filmati e fotografie, ma anche di soffermarci davanti ai monumenti in ricordo dei partigiani. Tutti quei nomi di persone uccise non possono essere dimenticati; questo luogo, rievocando i dolori, la forza, il coraggio di tanti che hanno cercato la libertà, riesce benissimo a ricordarli per sempre”.


classe 3A




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