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Un viaggio nel paese di Babbo Natale....  

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- Racconti - Redazione - 13/01/2009 - 18:50


Mancavano solo due settimane a Natale, Baby ed io avevamo già scritto la classica letterina e stavamo facendo il conto alla rovescia per il grande giorno. Eravamo felici ed emozionate pensando ai regali che ci avrebbe portato Babbo Natale. Baby era così euforica che mi propose:” Perché non ci rechiamo al Polo a conoscere Babbo Natale di persona?” Decidemmo allora di festeggiare il Natale al Polo Nord.
Incominciammo a preparare velocemente borse e borsoni riempiendole di sciarpe e cappelli di lana e partimmo con il primo volo del nostro amico albatro ,di nome Alberto, che ci portò a destinazione.
Giunti alla nostra meta iniziammo a girare per quella terra ghiacciata. Si vedevano solo enormi distese di ghiaccio, era tutto uguale ed uniforme.
Ad un certo punto Baby vide un piccolo laghetto ghiacciato, prese due delle sue sciarpe e iniziò a pattinare. Io ero sempre vicino a lei, non la perdevo d’occhio un istante,ma ad un tratto si formò un’enorme crepa nel ghiaccio, e prima che io arrivassi vicino a Baby, lei era già sprofondata nella gelida acqua polare.
Presa dal panico iniziai a cercare un bastone, ma nulla da fare, avevo sprecato tempo prezioso!
Nella disperazione mi gettai nel laghetto,cercai affannosamente di afferrare la codina di Baby, ma nulla da fare.
Per un miracolo inspiegabile riuscii a stringere la lumachina a me e finalmente fummo salve!
Quando arrivammo a riva tirai un lungo sospiro di sollievo e Baby fu fiera di me,s eppur ancora spaventata dall’incidente.
L’abbracciai forte per scaldarla e la coprii con una copertina di lana che avevo fabbricato io stessa.
Ad un tratto scorsi tra il ghiaccio e la neve una piccola casa.
Ci avvicinammo di più e notammo che era fatta di legno, con piccole finestrelle da cui spiccava il colore rosso delle tendine.
Aveva un tettuccio ricoperto da piccoli coppi un po’ rovinati e la sua porticina era così graziosa!
“Di chi poteva essere la casa? Chi ci abitava era buono o cattivo?”
Molte domande mi frullavano in testa, così, spinte dalla curiosità, arrivammo alla porta di quella semplice casuccia.
Bussammo e dopo poco ci aprì un uomo piuttosto vecchio, con una barba bianca e folta che ci disse con un tono gentile:
- Chi siete e che cosa volete?
- Siamo due lumachine che stanno cercando un posto per trascorrere la notte. E tu, chi sei?
- Io… Non mi conoscete? Io sono Babbo Natale!!
- Tu sei Babbo Natale? -Eravamo veramente incredule!- Scusa se ti disturbiamo, ma noi abbiamo molto freddo, soprattutto lei, Baby Shumy, che poco fa è caduta nel lago ghiacciato, dissi.
Lui ci rispose:
- Su, presto, entrate subito che qui ormai è già notte!
Quando fummo nell’abitazione vedemmo i folletti e girato l’angolo scorgemmo una stalla contenente le renne.
Elettrizzate dal pensiero che eravamo nella dimora di Babbo Natale iniziammo a parlare con lui, mentre ci preparava un brodino caldo.
Io mi presentai e iniziai a parlare dei miei gusti.
Lui ci chiese cosa avremmo voluto per Natale.
Passammo la notte lì, e alla mattina Babbo Natale ci diede una bellissima notizia: potevamo stare lì a trascorrere le nostre vacanze natalizie.
Quando udimmo quelle parole saltammo per tutta la casa, ma non era ancora finita, infatti ci promise che ci avrebbe portate a fare la consegna dei regali con lui.
Dopo questa ondata di buone notizie giocammo con le renne e aiutammo Babbo Natale nella fabbricazione dei giocattoli.
I giorni passarono in un baleno ed era già il pomeriggio del 24 dicembre; sistemammo le ultime cose, facemmo una breve cena e fummo pronti per la consegna dei regali!!
Partimmo e in pochi secondi fummo sulle coste dell’America, poi attraversammo l’Europa, scendemmo in Africa, finendo poi in Asia e in Russia, fino a tagliare il nostro traguardo in Australia.
Questa notte magica era finita!
Dormimmo fino alla mattina pronte a ritornare, per la disperazione dell’ortolano, nel nostro amato orticello, con insalata di tutti i tipi.
Viaggiammo fino alla nostra dimora con Babbo Natale e quando arrivammo, con qualche lacrimuccia, trovammo sul tavolo dei pacchetti regalo; li scartammo con foga e con emozione.
Trovammo tutti i regali che avevamo chiesto e una lettera;
la lessi ad alta voce:

disegno di baby shumy


Nella commozione io e Baby ci abbracciammo.


Laura Brunero, Simona Pontini, Martina Savoini








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