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AVVENTURA NEL CASTELLO CON BABY SHUMY  

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- Racconti - Redazione - 14/12/2008 - 16:22


Questa estate sono successe un sacco di cose…
Il 30 giugno è nata la mia nipotina Baby Shumy e mia sorella Luminetta, non potendola mantenere, ha deciso di affidarmela. Così, felicissima, sono andata a casa con la lumachina avvolta tra soffici foglie di lattuga, entusiasta di non essere più sola…
Baby Shumy le prime settimane era una piccola peste: quando era pronta la pappa io la chiamavo e lei giocava a nascondino.
Ormai sono passati quattro mesi e Baby (come la chiamo io) è cresciuta molto:
è più tranquilla, non fa più quegli scherzi!!
Dalla sua gracilità è passata a dei lineamenti tondeggianti, e il suo guscio, da fragile, è diventato forte e resistente.
Ora è una lumachina, una vera signorina!!
E’ il momento di raccontarvi una delle mie avventure passate con lei.
Era un giorno di Luglio, faceva veramente caldo e c’era un’ afa terribile; Baby ed io eravamo talmente annoiate che contavamo, nel pensiero, le fresche foglie di lattuga, nella speranza di addormentarci.
Ad un certo punto sentimmo degli schiamazzi provenienti dalla strada; curiose andammo a vedere e da dietro lo steccato scorgemmo dei ragazzini con un contenitore sulle spalle. Era quel contenitore che gli umani chiamato “zaino”.
Erano davanti a un cartello rosso con la scritta “ fermata bus”. Baby voleva assolutamente andare con loro per uscire dalla noia. Io non ero molto convinta, ma quel sorriso dolce e affettuoso mi fece cambiare idea. Quando arrivò il bus trovammo lo stratagemma per salire : un ragazzo ci vide e ci prese tra le mani con estrema delicatezza, il problema era risolto, noi ora potevamo goderci il viaggio in tutta tranquillità. Tutti ascoltavano le canzoni da un aggeggio stranissimo, simile a una banana mignon, che trasmetteva musica ad un volume altissimo. Così alta, non l’avevo mai sentita neanche nella discoteca “il fungo”, vicino a casa mia, dove le lumache si incontrano un giorno alla settimana per ballare l’inno del bosco.
Arrivati a destinazione il giovane ci mise in un praticello di buonissima erba fresca che gustammo
Eravamo felici. Dopo un lungo cammino arrivammo al castello di Lumacandia, posto accanto a quello di Sirmione.
Baby salì la scalinata sulla carrozzina fatta di conchiglie del mar Adriatico.
disegno di baby shumy


Visitammo il castello, proprietà dell’ antico re di Lumacandia, Alfonso De Lonso, che morì circa venti “pignalenti” fa per una brutta indigestione di lattuga.
Il castello, al suo interno era ricco di quadri antichi raffiguranti ritratti degli antenati del re Alfonso; inoltre c’erano alcune statue di divinità che venivano adorate da tutta la corte reale. Baby si spaventò quando andò a sbattere contro Zeus, che sembrava guardarla con occhi perfidi e malvagi. Giunti in una strana stanza lugubre e oscura, io spiegai alla mia nipotina che non bisognava aver paura perché non sarebbe successo niente. Invece, purtroppo, mi sbagliavo… le nostre antennine cominciarono a vibrare per il terrore e i miei specchietti retrovisori si abbassarono. Dopo qualche istante, nel buio, scorsi una piccola lucina , simile a una lucciola. Subito, mi avvicinai con Baby sul guscio, la quale era svenuta dallo spavento. Si trattava del coperchio di una botola con il manico in oro zecchino. La aprii e scesi dallo scivolo, che conduceva in un lungo corridoio pieno di ragnatele e di polvere. Incuriosita andai avanti, girai a destra e mi ritrovai in un atrio con una porticina d’ argento con inciso un rebus e la scritta: “[i]Se il tesoro vuoi trovare la chiave devi cercare, il rebus devi indovinare e poi potrai entrare[/i]”:
disegno di baby shumy


Io guardai con attenzione il rebus e cercando accuratamente riuscii a trovare la chiave. Su di essa era scritto così:
disegno di baby shumy


Io gridai: “Finalmente ho trovato la soluzione!!!”
La parola nascosta era “scrigno”! Infatti notai uno scrigno impolverato e arrugginito al cui interno c’era la chiave. La infilai nella serratura e la porta si aprì…
Baby ed io fummo felicissime e orgogliose per la nostra avventura finita bene. Prendemmo qualche monetina e tornammo a casa con la scolaresca, soddisfatte di aver trovato quel tesoro.


Laura Brunero, Simona Pontini, Martina Savoini








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