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ATTUALITA': Morire per una sigaretta. Come è potuto accadere?  

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Commenti: 5
- L'opinione - Redazione - 06/05/2008 - 15:32


Bullismo all'ennesima potenza? Crisi d' identità? Mancanza di valori?
Interroghiamoci sul fatto di cronaca che ha sconvolto Verona.


Giovane picchiato a VeronaIl fatto: un gruppo di ragazzi ha pestato un loro coetaneo, che a seguito delle lesioni riportate è morto.
COME E' STATO POSSIBILE CHE SIA AVVENUTO UN FATTO SIMILE ?
CHE COSA HANNO PERSO PER STRADA, NEL CORSO DELLA LORO VITA, QUESTI RAGAZZI ?
Ci siamo interrogati su questi aspetti, che inquietano altresì perchè i protagonisti di questo sciagurato episodio sono ragazzi di cosidetta "buona famiglia" e non osiamo pensare a quelli di "cattiva famiglia" ...
Le risposte che ci siamo dati sono varie; molti di noi sostengono che alcuni ragazzi compiono atti simili per divertimento, per farsi vedere e attirare l'attenzione, per sfidare il mondo e far vedere il coraggio, al punto che sentono la necessità di filmare il tutto e mandarlo in rete...
Sembrerebbe che in questa società "sballata", che coinvolge, per fortuna, una stretta minoranza di giovani, si sia snaturato il comune sentire del "coraggio".
Se comunemente il coraggio per i più è aiutare l'altro quando è in difficoltà, superare gli ostacoli con l'impegno, correre il pericolo in prima persona per salvaguardare l'incolumità di altri; ora il coraggio, per guesta snaturata gioventù, sembrerebbe estremamente diverso e di altra natura. Per essi il coraggio sembrerebbe essere quello di compiere azioni inconsulte, di picchiare, di disprezzare e oltraggiare chi è già in difficoltà (il ragazzo con handicap, lo straniero, il ragazzo solo). Ciò che li muove sembrerebbe essere il menefreghismo.
A nostro avviso questi ragazzi nel corso della loro breve vita hanno perso per strada la ragione, il cuore, la capacità di saper scegliere tra il bene e il male, la capacità di saper dire di no, pur di omologarsi agli altri.
Hanno perso il comune sentire del divertimento, la voglia di mettersi in gioco per ottenere dei risultati nella vita.
La colpa forse è di questa nostra società e dei loro genitori, che li hanno viziati in tutto, che non gli hanno insegnato quanto importante sia avere momenti per competere in modo legittimo tra ragazzi: nello sport, a scuola...
In realtà, forse, a questi ragazzi, che ci auspichiamo paghino per quello che hanno fatto, è mancato tutto; la società in cui hanno vissuto non ha insegnato loro nulla, sono cresciuti nel nulla! POVERI LORO !!!!!!!!!!!

A cura della Redazione







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Commenti

susannain

Inviato il: 10/05/2008 - 17:28
Ospite

Penso che l'aggressività manifestata da questi ragazzi sia frutto di carenze affettivo-relazinali. Secondo G. Acone (Università degli Studi di Salerno) "la paideia è introvabile": in questo primo scorcio di millennio i nostri ragazzi non hanno un sistema valoriale di riferimento in famiglia; la scuola non è ben attrezzata e non riesce a fornire un modello educativo alternativo. Solo "ostentando" l'appartenenza ad un gruppo sentono di possedere una propria identità.

SilvanaV


Inviato il: 11/05/2008 - 19:28
Commenti: 1

Troppo spesso giustifichiamo dei gesti inconsulti dei giovani con carenze nella sfera affettivo-sentimentale, in realtà ritengo che questi ragazzi non abbiano valori su cui formare la propria vita e ritengono che la vita altrui non sia importante.
Purtroppo al giorno d'oggi non ci stupiamo più di tanto nel leggere di questi fatti anche se vorremmo fossero solo storie inventate; la nostra società è in lento declino e spero si arrivi presto ad un rimedio prima che il tutto diventi irreparabile.

marcella


Inviato il: 16/05/2008 - 19:21
Commenti: 1

Ci scandalizzano, giustamente, episodi come questo, che balzano alla ribalta della cronaca; ma siamo sicuri che tra i nostri ragazzi non ce n'è qualcuno che soffre silenziosamente (e forse neanche tanto) perché è vittima di soprusi o subdole violenze morali da parte di qualche coetaneo?
Proprio in questi giorni mi sono ritrovata a prendere gravi provvedimenti nei confronti di alcuni ragazzi che hanno esasperato una ragazzina, mortificando completamente la sua autostima e la sua voglia di vivere... sotto gli occhi divertiti della classe e quelli ciechi di alcuni docenti.

Natalini Alessandro

Inviato il: 20/05/2008 - 17:30
Ospite

Sinceramente a me sembra che anche nella narrazione dell'evento si rischi una pericolosa confusione ed uno spostamenti di piani che non aiuta a comprenderne le implicazioni profonde. Cerco di dirlo meglio: è davvero la sigaretta il centro dell'episodio o proprio l'aver enfatizzato questo aspetto nelle prime ricostruzione, ha collocato sullo sfondo come non sia stato - purtroppo - il primo fatto che ha visto protagonisti ragazzi imbevuti di quella cultura dell'odio verso qualsiasi diversità e affascinati dalla simbologia e dal pensiero nazista. E' davvero singolare come sembri quasi in contraddizione il cedimento o l'adesione a questo tipo di ideologia, con episodi di violenza, quando è assai noto che è vero esattamente il contrario. Ecco perchè se è davvero apprezzabile aprire una coraggiosa discussione su questo tema, ugualmente mi piacerebbe che la stessa cerchi di tenere insieme i vissuti quotidiani, con un orizzonte di senso che non abbia paura di chiamare i soggetti con il loro nome, anche quando questo fa molta paura. Non è passione per la politica, nè un collocarsi, ma un tentativo di capire come dopo giornate della memoria, dichiarazioni di autorevoli esponenti che pure una qualche parentela con quella storia l'hanno avuta - segnatamente l'attuale Presidente della Camera - pure non si riesce a chiudere la pagina nerissima di quella cultura di morte e distruzione che è stato il nazifascismo. Non so se la bestia che la partorì, per dirla con Brecht, sia ancora gravida, ma certo il depressivo umore collettivo non aiuta ad indignarsi ed a interrogarsi su quali ne siano le cause profonde. E dunque si resta tutti disarmati di fronte ad una miriade di piccoli episodi. Ben venga e ben scavi dunque la cara vecchia talpa! Soprattutto a scuola ...


Acarus

Inviato il: 30/05/2008 - 22:05
Ospite

Salve. Sono un docente che partecipa al corso di formazione - neoassunti - delle superiori, che ha trovato il sito scaricando la scheda "Dinamicamente". Volevo commentare brevemente l'articolo sul bullismo invitando tutti a riflettere su questo dato di fatto: Oggi noi professori siamo letteralmente assediati da genitori che difendono a spada tratta i loro figli-studenti e contestano il nostro operato in ogni occasione giustificandoli in tutti i modi. E' vero: Gli adolescenti hanno i loro eroi; ma che dire quando uno di questi altri non è se non il calciatore "furbo" che insulta l'altro fino a provocare la sua espulsione: chi non ha queste "doti" può facilmente venire scambiato per un "fesso" che non sa nemmeno farsi rispettare. Altri esempi ce li danno la politica o i mass media con i loro programmi televisivi dove, magari, chi studia viene addirittura deriso.



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